Nell'editoriale del numero precedente di D&D, facendo un'analisi del 1996, concludevo augurandoci un anno fin da subito migliore. Illusione immediatamente e bruscamente frustrata per colpa del maltempo che, a fine anno, ci ha rovinato le feste e poi per un mese di gennaio che più fiacco di così non si ricordava. Un po' meglio, anzi molto meglio – questo almeno ci conforta – stanno andando le vicende sul fronte sindacale. Con la ripresa dei lavori la dirigenza SILB è stata, infatti, ricevuta nelle varie sedi istituzionali per esporre le problematiche della nostra categoria e presentare le nostre richieste. Come forse sapete, sono allo studio alcuni progetti di legge che ci riguardano, e i componenti delle varie Commissioni hanno voluto ascoltare la voce del SILB.

Nel corso di questi appuntamenti ho avuto modo di incontrare quei personaggi politici che, da qualche anno a questa parte, sono transitati ai nostri Convegni. Politici che, frequentando il nostro mondo, passando qualche giorno con noi, hanno potuto rendersi conto delle difficoltà della nostra categoria, prendere coscienza dei nostri problemi e comportarsi di conseguenza. Attraverso queste note vorrei ringraziarli sentitamente e sottolineare che la strategia portata avanti dal nostro presidente e la filosofia del nostro consulente professor Cantoni si stanno rivelando vincenti. A coloro che ci criticano perché i Convegni SILB puntano essenzialmente sull'immagine, voglio ricordare che proprio I'occasione dei Convegni, con politici come ospiti, si sta confermando preziosa. Insomma, questa è la nostra strada e dobbiamo percorrerla fino in fondo con impegno.

Del resto la situazione in cui ci troviamo è pesante e difficile, molte aziende sono a rischio, molti hanno chiuso la stagione con i bilanci in rosso e, nonostante le perdite, sono state costrette a pagare lo stesso imposte e balzelli per cui, se i nostri sforzi non produrranno un cambiamento, dobbiamo renderci conto che i pescatori di Venezia e i produttori di latte ci hanno indicato la direzione da seguire.

Infine, sull'importanza del nostro lavoro vorrei fare una riflessione: per anni nella zona di Tortona c'erano belle e floride discoteche costrette, poi, a modificarsi e ridimensionarsi per mancanza di pubblico. Quando leggo sui giornali che i ragazzi di Tortona sospettati di aver lanciato sassi sulI'autostrada hanno compiuto queste atrocità perché, a sentir loro, alla sera oltre al bar non c'era nient'altro, sapete cosa penso? Penso che se quei ragazzi avessero frequentato i locali di Tortona, quelle discoteche avrebbero potuto sopravvivere e migliorarsi, penso che quei ragazzi avrebbero potuto dedicarsi a un divertimento sano, pulito, senza che passasse nelle loro teste l'idea di dedicarsi a passatempi così tragici.

Giancarlo Barisio
Vicepresidente nazionale SILB