C'è chi la gestisce in proprio, chi la dà in gestione, chi l'affida a un direttore, chi l'affitta per una stagione, chi la vorrebbe dar via ma non trova chi la compera, c'è chi la vorrebbe comprare ma non trova chi la vende. Naturalmente parliamo della discoteca. Tantissimi locali, tantissime situazioni, per tutte però è valido il proverbio dell'occhio del padrone che ingrassa il cavallo.

Il successo di un locale è strettamente legato alle capacità del proprietario o del direttore e alla cura che essi dedicano ai particolari. Il proprietario o direttore deve essere sempre reperibile, nei momenti di crisi è la figura alla quale fanno riferimento tutti i collaboratori e i dipendenti. Con discrezione egli controlla il buon andamento del lavoro, accoglie i clienti e ha poteri strani: vede tutto, o quasi, e sembra avere il dono dell'ubiquità.

Agli occhi dei profani è quello che sembra lavorare meno di tutti. Lo vedi parlare con amici, offrire da bere a personaggi più o meno importanti, solo occasionalmente lo si vede prendere un bicchiere vuoto o pulire un posacenere. L'apparenza inganna, ma la frase più frequente che un titolare di discoteca si sente indirizzare è "beato te che non fai un c...".

La discoteca è un'azienda che richiede tutte le cure, la programmazione di una qualsiasi azienda commerciale, con un grosso fardello supplementare: la deperibilità.

Le strutture, gli arredi, gli impianti, tutti sono soggetti, causa l'affluenza fortunatamente numerosa ma sfortunatamente a dir poco burrascosa, a deperimento da usura, a costanti aggiornamenti tecnologici, a rotture vandaliche. Quasi tutte le serate di "pienone" comportano un lavoro supplementare per il capo, che deve riparare e ripristinare quello che le orde dei nuovi barbari hanno distrutto.

Peppino Iannantuoni

Peppino lannantuoni, presidente SILB di Como e consigliere nazionale, è titolare del Triangolo di Novedrate (CO).

Idraulici, elettricisti e muratori sono di casa nei nostri locali, sempre indaffarati ad aggiustare, saldare, cementare. Questo porta al controllo giornaliero del locale, a un "check" da effettuare prima dell'apertura. Una lista delle cose da fare non è quasi mai necessaria, l'esperienza ci porta a controllare tutto, onde evitare di intervenire a metà serata per risolvere un piccolissimo, stupido problema.

Si deve controllare tutto: la carta igienica nei bagni, le luci d'emergenza, gli estintori. Si deve impostare la distinta di incasso, preparare la cassa del bar, quella dell'entrata e del guardaroba. I baristi avranno riempito il frigorifero? Meglio controllare. Verificare che i fabbricatori di ghiaccio siano a posto, che i tavoli prenotati siano stati assegnati, che la pubblicità della prossima serata sia pronta per essere consegnata ai clienti, e poi ancora verificare l'impianto di condizionamento e il corretto funzionamento delle uscite di sicurezza e assegnare al personale le mansioni per la serata. Stasera c'è il compleanno di... Non saranno mica terminate le forchette per la torta? Il capo barman non trova il coltello per il dolce. Il d.j. vuole le puntine nuove, le aveva nel tal ripiano e non le trova più. Tantissimi piccoli particolari da controllare giornalmente, un "check" indispensabile per il buon funzionamento del locale, che sommato al lavoro preparatorio e di gestione fanno del gestore di discoteca un imprenditore tuttofare con pochissimo tempo libero. Altro che "beato te che non fai un c... tutto il giorno".