Costituita circa due anni fa, la sezione SILB di La Spezia rappresenta una dozzina di locali in maggioranza stagionali e di piccole dimensioni. Dino Neri ne è stato il padrino e ne è il presidente; gli chiediamo un bilancio del suo periodo di presidenza.
"Purtroppo è un bilancio in passivo -risponde Neri- Il motivo principale di questo quadro non certo positivo è lo scarso interesse che il Sindacato e le sue iniziative suscitano nei miei o meglio nei nostri consociati, i quali si ricordano del SILB solo se hanno problemi gravi che ledono i loro interessi personali e non quelli della categoria".
Signor Neri, è amarezza o pessimismo di base?
"Pessimismo non direi proprio, questa purtroppo è la realtà dei fatti. Sono l'unico imprenditore della mia sezione ad occuparmi attivamente dei vari problemi, come sono l'unico a seguire l'iniziative del Sindacato. Mai ai congressi, alle riunioni, ai vari Scontri, ho trovato un collega di La Spezia. Il fatto che siano in pochi senz'altro contribuisce al diffuso disinteresse, in sezioni dove si contano una quarantina di associati il numero di gestori che partecipano attivamente alla vita del Sindacato è superiore, con una media del 10 - 15%".
Che cosa pensa di fare per cambiare la situazione?
"Continuare a fare la voce grossa, soprattutto con le istituzioni. Nella mia zona le istituzioni non considerano il nostro lavoro con il dovuto rispetto, assumendo spesso un atteggiamento quasi intimidatorio. Mi auguro, anzi sono convinto che questi atteggiamenti cesseranno, in modo che i nostri bisogni ed esigenze di categoria, spesso immediati, non vadano a scontrarsi con i tempi burocratici".
Intende dire che in questura e in prefettura non la ascolta no?
"No, per ascoltare mi ascoltano, ma nonostante sia un imprenditore e un presidente di un sindacato, per ottenere un appuntamento in prefettura o in questura con chi di dovere passano circa tre mesi, l'equivalente, in tempo reale, di una stagione turistica".
Ci sono problemi anche con i rapporti con il Sindacato?
"Vede, io ho un carattere polemico, ma si sa che can che abbaia non morde. I rapporti con i colleghi delle altre sezioni sono buoni, sono interessatissimo a tutte le proposte che vengono portate sul tappeto: solo cosi un sindacato ha ragione di esistere. Con i presidenti delle altre tre sezioni liguri i rapporti sono ottimi, come ottimo è lo spirito di corpo che ci porta a unirci in battaglie comuni: un esempio è la nascita di un'unione regionale contro le organizzazioni, per lo più improvvisate, che danno vita a feste di vario genere. Un problema che nel periodo estivo per noi equivale a quello dei biglietti omaggio.
"Queste feste, nonostante i permessi di cui godono, sono di fatto abusive, non hanno controlli tali da garantire l'incolumità del pubblico. Queste organizzazioni inoltre non sono gravate dagli stessi oneri fiscali che invece noi regolarmente paghiamo. In definitiva esse rappresentano una concorrenza sleale".
"Se voglio che i miei consociati siano più presenti, devo prima di tutto rafforzare e qualificare la nostra posizione di Sindacato nei confronti delle istituzioni: solo così si potranno avere dei risultati concreti".