"Ha vinto il buon senso"; così James Zerbini, consigliere nazionale SILB e titolare dell'Happy Land di Campi Bisenzio (Firenze), ha commentato la decisione della Regione Tosca na di non porre limiti agli orari di chiusura delle discoteche. Non viene quindi applicato il decreto varato un anno fa dalla Presidenza del Consiglio e che la recente pronuncia del Consiglio di Stato aveva rilanciato almeno sul piano della "raccomandazione". Regioni e comuni erano e restavano liberi di comportarsi come meglio credevano, e la Toscana, appunto, ha deciso per l'orario libero.
È una vittoria del SILB, che sin dall'inizio si è battuto per orari realistici e uguali in tutta Italia, del SILB toscano che si è mosso per tempo e con decisione, dei ragazzi che questa lotta hanno supportato, ma è soprattutto, come ha osservato Zerbini ed è opportuno ribadire, la vittoria del buon senso. Al quale il presidente della giunta della regione Toscana, Marcucci e i suoi assessori, con in testa Giovanni Fratini, che ha sempre seguito con grande attenzione e sensibilità la questione, sì sono rifatti. Facendo proprie le ragioni e le istanze del SILB e aggiungendone di proprie, la Giunta ha così motivato la sua clamorosa decisione:
- Imponendo un orario di chiusura, in particolare se molto anticipato, si sarebbe verificato un rischioso pendolarismo dalla Toscana verso le regioni confinanti, considerato che soltanto il Veneto sinora ha applicato il decreto governativo. Ci sarebbe stato anche il pericolo di un pendolarismo fra i comuni considerati turistici e quelli che non lo sono, con situazioni addirittura paradossali nell'ambito delle singole province.
- Quale è l'esatto criterio per considerare turistica una località? La presenza dì una discoteca dì grido, che attira gente da altre zone provocando un "flusso turistico", può soddisfare i requisiti richiesti.
- Lasciando liberi i locali di chiudere ad "esaurimento della clientela" si scaglionano entrare e uscite, evitando insidio se congestioni del traffico. Inoltre, si sa, qualsiasi imposizione provoca nei ragazzi rifiuti istintivi e voglie di trasgressione.
Se in Toscana ha dunque vinto 11 buon senso, nel Veneto, invece, hanno trionfato l'improvvisazione, l'isterismo, la confusione. La regione Veneto era stata una delle due ad applicare il decreto governativo del 1990 (chiusura delle discoteche alle 2 e alle 4 destate nelle località turistiche). Ma nel luglio scorso, di fronte alle motivate argomentazioni del SILB Veneto guidato da Renato Giacchetto e Mirko Simonetti e alla decisa opposizione di numerosi comuni, aveva fatto una sostanziale e clamorosa marcia indietro. Per ritornare però pochi giorni dopo, con una esemplare dimostrazione di coerenza, sulle posizioni di partenza.
Nuova e ancor più legittima reazione degli imprenditori, del SILB e dei Comuni (Jesolo in testa), polemiche violente, ricorsi al Tar e l'assessore Bottin per indurre i sindaci ad applicare la normativa regionale riconosceva la condizioni privilegiata di "zona turistica" e quindi l'autorizzazione a protrarre l'apertura sino alle ore 4 a ben 233 comuni sui 582 della regione.