È partita dal capoluogo lombardo un’iniziativa-pilota, per il momento limitata a Milano e provincia, che affronta il problema dello spaccio e dell’uso in discoteca dell’ecstasy e altri composti metamfetaminici e più in generale degli psicofarmaci, sostanze stupefacenti che in questi luoghi di aggregazione “paiono in progressiva, preoccupante espansione”.
L’intesa, diciamo pure il patto, antidroga, e fra il SILB e la Usl 41, che copre una delle zone più a rischio del capoluogo lombardo. Ha cominciato a prendere corpo poco prima di Natale in un primo incontro fra il consigliere nazionale e presidente della Lombardia Giuseppe Iannantuoni e il consulente SILB per l’immagine e la comunicazione Lamberto Cantoni con Teofilo Andreis, Riccardo Gatti e Fabio Brovadan, dirigenti della USL 41 e della SERT, il servizio di assistenza per le tossicodipendenze che in particolare seguirà il progetto. Constatato che in Italia, al momento, interventi in merito sono attuati solo in maniera sporadica, SILB e USL ritengono “necessario un intervento attivo e coordinato a livello informativo, preventivo e terapeutico al fine di contrastare l’espansione del fenomeno nelle sedi appropriate”, nel caso, degli stupefacenti nei locali da ballo.
“L’equazione discoteca=droga è arbitraria, demagogica, però il problema esiste - osserva Iannantuoni - perchè il 90% dei frequentatori delle discoteche sono giovani e i giovani, fra i tanti, hanno anche questo problema e se lo portano appresso in tutti i posti dove vanno. Ripeto, le discoteche non si sento- no colpevolizzate, ma sono state sempre disponibili ad affronta- re la questione. Questo accordo per una azione comune fra SILB e USL-SERT 41 rientra appunto in questa disponibilità, che tra origine da un concreto, sincero interesse per i giovani che frequentano i nostri locali”.
“L’evoluzione del fenomeno (ossia la sua diffusione nelle disco teche) è affrontabile unendo diverse competenze tecniche e professionali, gli esperti di tossico dipendenze e gli organizzatori dei luoghi di aggregazione giovanile potenzialmente a rischio”, concordano Iannatuoni e il commissario straordinario della USL 41 Teofilo Andreis. Di qui le linee guida del progetto: - nella prima decade di marzo si svolgerà a Milano un convegno sul tema “Nuove droghe: l’intervento”, organizzato dal SILB, nel quale SERT e SILB potranno confrontare le rispettive esperienze e concertare l’azione da attuare. Al convegno saranno invitati don Mazzi, don Ciotti, le autorità cittadine, i ministeri della Sanità e dell’Interno, il Provveditorato, gli studenti, insomma, tutti coloro che in un modo o nell’altro sono interessati al problema droga. Il convegno fornirà materiale per quello internazionale sulle tossicodipendenze previsto a Napoli per fine marzo e nel quale e stato coinvolto pure il SILB.
- verrà realizzato un corso di formazione suite tossicodipendenze e sull’abuso di sostanze (con particolare riferimento alle nuove droghe) che sarà tenuto dal SER a due gruppi (massimo 20 persone per gruppo) di operatori delle discoteche (gestori, dj, pr ecc.); per questo corso il SILB mette a disposizione 10 milioni di lire.
- il SERT della USL 41 diventa il punto di riferimento degli operatori associati SILB di Milano e provincia per le questioni di tossicodipendenza.
- entro giugno 1997, nelle discoteche di Milano e provincia si svolgera una “serata di sensibilizzazione”.
- il Provveditorato agli Studi della provincia di Milano è stato interessato a una serie di incontri suite droghe con gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori, con l’utilizzo di audiovisivi, testimonial ecc.
Come si vede, si tratta di un progetto molto articolato e a vasto raggio, con azioni e interventi realistici, mirati, che coinvolge numerosi istituti ed enti. Se funzionerà, come si puo sperare e credere, verra esteso ad altre zone d'Italia.