In occasione del passaggio a Milano della tournée europea di Adriano Celentano abbiamo incontrato Pepi Morgia, il regista teatrale e light designer di questo evento, e Giovanni Pinna, che collabora con Morgia alia consolle delle luci. Pepi Morgia, genovese di nascita e cosmopolita per attività, si occupa di spettacolo dal 1970, spaziando continuamente dalla regia teatrale, televisiva e cinematografica alla direzione della fotografia, dalla direzione artistica al progetto luci. Pepi Morgia mette a disposizione il suo baglio di competenze e di creatività in innumerevoli produzioni, molte delle quali nel campo della musica, dall'opera lirica in Italia e all'estero ai tour di musica leggera di gruppi e cantanti di primo piano.
Superiamo il suo imbarazzo nel citare dei nomi (e sicuro di dimenticarne troppi e troppo importanti) facendo noi una scelta sommaria: Ornella Vanoni, Zucchero, Pavarotti, Fabrizio De André, Lucio Dalla, Eros Ramazzotti e poi Castrocaro, Telethon, Premio Tenco, Opera di Monaco.
La collaborazione con Adriano Celentano lo ha visto impegnato in una realizzazione di grande respiro, con una scenografia imponente e un rilevante parco luci. Gaetano Castelli ha disegnato la scenografia del tour, ispirata a Metropolis di Fritz Lang e rivisitata attraverso alcune forme mutuate da Tempi Moderni di Chaplin e dal Blade Runner di Ridley Scott. Ne è nato un contorno di palco estremamente originale, impostato su tonalità di base grigie perfettamente assonanti con l'oppressione urbana e tecnologica che Celentano ama stigmatizzare in molte delle sue canzoni.
Per vitalizzare questa scenografia e il grande palco che ospita contemporaneamente una vera e propria big band di tipo jazz, una decina almeno di coristi in movimento, i solisti rock e lo spazio notevole richiesto dalla funambolica esibizione di Celentano, Morgia ha disposto strategicamente circa 200 punti luce con 700 situazioni base diverse utilizzabili.
Per realizzare questa versatilità cosi spinta sono stati impiegati, per coprire larga parte delle esigenze sceniche, 46 proiettori intelligenti multifunzionali Superscan Clay Paky, forniti dal service Milano Music di Gigi Belloni. Morgia ci ha spiegato di essere molto affezionato a questi proiettori, che gli consentono di modulare con grande precisione un infinito numero di effetti e che, per sua esperienza, sono di gran lunga i più affidabili oggi disponibili sul mercato, e ci cita, ad esempio, l'impiego dei Superscan nel tour di Bruce Springteen. Li trova inoltre molto maneggevoli, nonostante la grande potenza, in confronto ai fari abitualmente impiegati in passato per questo tipo di spettacoli, e ne apprezza particolarmente la flessibilità di posizionamento in ogni punto della scena.
Morgia infatti ci ha spiegato come (a differenza di molti designer stranieri che, di norma, impiegano solo il posizionamento delle luci dall'alto) il suo tocco italian-style, arricchito dalle esperienze teatrali, televisive e cinematografiche, fa largo uso di effetti provenienti dal pavimento, con i quali può costruire atmosfere più architettoniche e inconsuete.
Ci ha anche detto di prediligere gli effetti pastello, che la gestione dei colori di Superscan gli mette a disposizione con grande accuratezza e con una vastissima possibilità di combinazioni cromatiche, e di aver dovuto variare, in qualche misura, questo suo orientamento preferenziale per l'evento di Celentano, la cui musica sanguigna spesso richiede tonalità piu accese e squillanti.
Un'altra caratteristica dell'illuminazione del concerto e l'impiego degli scanner per il coinvolgimento del pubblico, che segue con molta passione e spesso interagisce con la scena principale con propri movimenti, talvolta cantando insieme a Celentano nei momenti di maggiore partecipazione.
Morgia ha spesso come compagno di viaggio, impegnato alia centrale di comando delle luci, Giovanni Pinna, ventottenne milanese che nonostante la giovane età vanta un'esperienza lunga e articolata. Ci racconta che bigiava il liceo per fare le sue prime esperienze con i tour inglesi di passaggio, favorito in ciò dall'essere bilingue per aver trascorso sette anni in USA. La sua consacrazione professionale avvenne nell'86 seguendo il tour di Eros Ramazzotti. Anche per lui c'è l'imbarazzo della scelta nel ricordare le produzioni cui ha successivamente partecipato. Oltre ad aver seguito molti degli eventi citati per Morgia, ha collaborate con Raf, Venditti, Mia Martini, Laura Pausini, Aleandro Baldi, e per cinque tournée consecutive con Vasco Rossi; nella quinta ha realizzato anche il progetto delle luci.
Nel lavoro con Celentano usa una gigantesca consolle DMX con computers per programmare e controllare i 46 Superscan, 24 color fader, 24 cambiacolori da 1 Kw e altrettanti da 5 Kw, 3 macchine per il fumo invisibile e altri effetti ancora.Pinna ha molta confidenza con i fari Clay Paky, che usa da sempre, e si trova particolarmente a suo agio nella programmazione molto elaborata, proprio come quella del concerto di Celentano, che prevede un grandissimo numero di combinazioni d'atmosfera e un'articolazione di molti movimenti in scena da seguire con dettaglio e dinamismo.
L'effetto complessivo delle luci nello spettacolo di Adriano Celentano ci ha dato l'impressione di una grande fantasia, dell'impegno senza risparmio di molta tecnologia, di una grande presa sul pubblico. Complimenti perciò alla creatività italiana, che, a quanto pare, comincia a dare un bel po' di fastidio anche alla più famosa concorrenza straniera.