Eh si, in questa nostra Italia i luoghi comuni sono proprio duri a morire. Un esempio? Sono almeno dieci anni che quotidiani, riviste, televisioni e mass media in genere, quando affrontano la questione discoteca, continuano a menarla con Rimini e Riccione, con la riviera di Romagna quale nuova frontiera della notte, triangolo d'oro del divertimento, eccetera eccetera. pochi luoghi comuni risultano più obsoleti. Da tempo precisi segnali indicano che Rimini e dintorni non rappresentano più il Bengodi della notte, per le seguenti ragioni.
- in tema di frequentazione, e quindi incassi, i locali della riviera riminese versano da tempo lacrime amare;
- la gente della riviera non basta a riempire quell'affollamento folle di locali e da Bologna, da Padova o Milano sempre meno gente imbocca I'autostrada verso I’Adriatico. Motivo? Locali sempre più uguali e sempre più costosi;
- da tempo i templi del divertimento romagnolo non propongono più nuove mode, tendenze, formule innovative da esportare o imitare;
- sotto il profilo progettuale e tecnologico non sono più all'avanguardia, anzi sono piuttosto vecchiotti e con attrezzature superate.
Il fatto è che, in questi anni, nonostante l'ottusità dei media, la geografia del divertimento notturno si è profondamente modificata. Sapete che la provincia che vanta la maggiore concentrazione di maxidiscoteche non è Forlì ma quella di Brescia? Sapete che la regione in cui le aziende produttrici di tecnologia, arredi e attrezzature del settore hanno combinato in questi anni i
migliori affari non è I'Emilia Romagna bensì il Veneto? Sapete che il triangolo d'oro del divertimento notturno, cifre e statistiche alla mano, non corre più lungo la dorsale riminese ma, semmai, lambisce sempre più massicciamente le sponde del Garda?
Basta infilarsi in macchina, una sera qualsiasi, e vagabondare fra Desenzano, Peschiera, Lazise, Lonato, Salò, Castiglione delle
Stiviere; basta sfogliare qualsiasi copia di "Revolution" per rendersi conto che la Dance Valley d'ltalia ormai è gardesana. Nel quadrilatero attorno al lago (Verona, Brescia, Trento, Mantova) si è avuta, in questi anni, una incredibile proliferazione di locali a divertimento totale: discoteche, discobar, pub, live music, bar con dee-jay, gelaterie con orchestrali, pianobar, locali tematici, paninoteche e chi più ne ha più ne metta.
Motivo? Sul Garda si approda volentieri d'estate ma anche in qualunque serata delI’anno; la gente attorno al Garda ha ancora voglia di macinare chilometri, di divertirsi e ha soldi in tasca da spendere. Eppoi, secondo le immutabili leggi dell'economia, la germinazione di tanti locali e quindi la concorrenza ha innescato una spinta a confrontarsi, migliorarsi, rinnovarsi. Provate a verificare quante serate originali, singolari, divertenti si allestiscono nelle centinaia di locali della zona, quanto e cosa offre di nuovo la Dance Valley d'ltalia. Quanto tempo ci metteranno i mass media a rendersene conto e a dare al Garda quel che è del Garda?
Giuseppe Bonazzoli
Direttore di DISCO & DANCING