È bello ritrovarsi d'inverno, fra buoni amici... e lasciare che affiorino vecchi ricordi. Rivivere, parlandone, i momenti magici della nostra giovinezza, in quella "Riccione Felix" così diversa, cosi lontana dalla Riccione di oggi. Quando ancora la buona Società, proprietaria di ville o alloggiata nei migliori alberghi, sceglieva la nostra Città per soggiornarvi durante i mesi estivi. Fin da allora, il Wiener Hotel ora Savioli Spiaggia, ed il Dancing Savioli, rappresentavano i centri moderni più di classe. L'esempio e lo stile furono gli elementi che permisero lo sviluppo di quella vita notturna che diede una nota di alta mondanità: al Savioli non si entrava senza giacca e cravatta, nelle feste era di rigore l'abito da sera; tanto che per definire una persona di classe, si diceva: è un frequentatore del Savioli!". È una delle testimonianze, firmata "Gli amici", che arricchiscono e completano il volume che da poco Bepi Savioli ha dato alle stampe.
"Riccione, storie di vita notturna" è la rivisitazione di una delle cattedrali del turismo italiano, intesa come città ma anche come Savioli. Riassumendo in un solo nome l'ampio ventaglio di un'offerta turistica e di divertimento che dura da quasi un secolo, cioè dal giorno, nel 1905, in cui Secondo Savioli, padre di Bepi e di altri sei figli, scese da Montescudo, dalla Romagna campagnola, a Riccione. E da allora la storia dei Savioli è stata anche la storia di Riccione, città balneare e del divertimento, diurno e notturno.
"Il Savioli divenne, per il suo anelito al continuo aggiornamento, una pista da ballo destinata a divertire almeno tre generazioni di villeggianti. Ancor oggi tanti clienti di quel tempo ritornano e narrano che su quella pista si sono fidanzati con colui (o colei) che sarebbe diventato suo marito (o sua moglie)", scrive Bepi Savioli.
Il Dancing Savioli, appendice danzante dell'omonimo hotel, nacque nel 1929, una piccola pista incastonata fra i pini, un ritrovo subito di classe, molto e ben frequentato, nobiltà di sangue e di censo di Milano, Roma, Bologna e i vivacissimi figli di Mussolini, Bruno e Vittorio.
Poi il grigiore e la disperazione degli anni di guerra, il dopoguerra, il boom economico e con esso i primi vagiti di un boom turistico che nella riviera romagnola sarebbe diventato un urlo, con Riccione in prima fila. E i Savioli che si inseriscono con il fiuto, l'immaginazione, la concretezza degli imprenditori di qualità. Per soddisfare la gente, che ha voglia di divertirsi per dimenticare, che vuole vivere intensamente proposte sempre nuove, Bepi e i suoi fratelli diversificano l'offerta, creano nuovi locali, sempre eleganti, di classe, con un "tocco in più": all'insegna di "S, Riccione di notte" si dorme e si mangia all'Hotel Savioli, si balla al Dancing notturno Savioli, si tira l'alba, a scelta, al Villa Alta, al Saviolino, al Panoramica, night e ristorante.
Bepi Savioli e i suoi fratelli idearono le grandi feste a tema: e il bel mondo accorreva a Riccione da tutta la penisola e dall'estero ad appuntamenti con la mondanità e il divertimento ai quali "non si poteva mancare". Il "Grand Bal-en-Tete", straordinaria sfilata di acconciature e di belle donne, fu per anni la manifestazione più attesa della riviera romagnola con risonanza in tutto il Paese e oltre. Quando andava in scena il "Gran Premio Riccione per il Mondo dello Spettacolo" la forza pubblica faticava a contenere i curiosi che s'ammassavano davanti al "Savioli". Bepi ideò la manifestazione insieme a Renato Morazzani, famoso press agent, e ne realizzò venticinque edizioni con la collaborazione del Comune di Riccione. Il "Riccione" ha premiato i protagonisti del cinema, del teatro, della moda e della cultura degli anni Sessanta e Settanta. Per ritirare il premio De Sica arrivò in taxi da Parigi e Walter Chiari con un areo preso in affitto proprio per non mancare all'appuntamento. Carlo Dapporto, come tanti altri, nacque artisticamente al Savioli, tutti i migliori artisti italiani vi sono passati per il "Premio Riccione" o vi si sono esibiti, da Totò a Mina, da Tognazzi a Wanda Osiris, da Mario Del Monaco a Gianni Morandi, da Anna Magnani a Pier Paolo Pasolini, da Gina Lollobrigida a Gino Bramieri; senza dimenticare le star internazionali, da Paul Anka ai Platters. Il mondo cambia rapidamente e con esso il modo di divertirsi e Savioli sta al passo coi tempi. Nel 1984 nasce la discoteca, a far da contraltare al Notturno dancing. Tre generazioni di Savioli ad accogliere i clienti, anzi gli ospiti. La gestione e ormai passata a figli e nipoti, ma dietro, attento, stimolante, c'è sempre lui, Bepi, 81 anni splendidamente portati e sempre la stessa voglia di far divertire la gente.
Le due lune del Savioli
Da "Riccione, storie di vita notturna", di Bepi Savioli: "Il "Savioli" diventa un centro a sè, con l'albergo di lusso, il ristorante notturno e il bar. Le serate danzanti erano sempre più eleganti e divertenti, quasi sempre illuminate da una luna compiacente. Anzi le lune divennero due e questa fu una trovata che fece epoca, perché favorivano l'intrecciarsi di rapporti d'amore. Un dipendente manovrava un congegno su un palo alto 18 metri che accendeva una falsa luna (simile a quella vera nel succedersi dei suoi quarti) e al Savioli c'erano sempre due lune alte nel cielo. Da allora le giovani tedesche, quando i nostri "Latin lovers" esageravano in promesse, dicevano: "Du bist falsch wie der Mond von Savioli" (Sei falso come la luna del Savioli)".
Una storia cominciata agli albori del secolo, e che continua, raccontata nel libro di Bepi Savioli, edito da Stefano Patacconi - Rimini, attraverso i ricordi di Bepi, dei suoi ospiti e amici e dei suoi collaboratori e di una ricchissima documentazione fotografica che è un esauriente, affascinante, nostalgico spaccato dello spettacolo e di una buona fetta della cultura dell'Italia del dopoguerra.