"L'equivoco, forse, è avere sempre interpretato la luce soltanto nel suo utilizzo specifico in pista e non, invece che nella totalità dello spazio discoteca. Diventa dunque necessaria una "rilettura" dell'emozionalità delle luce anche nei diversi ambienti del locale".

Reduce da un lungo giro in Germania, nel Nord Europa, nei paesi dell'Est europeo e, ultima tappa, il Siel di Parigi dove è stato per aggiornarsi sulle filosofie illuminotecniche di altri paesi, Sandro Centinara intende proseguire quella costante ricerca di soluzioni nuove nell'uso della luce da sempre sua passione e specializzazione.

"Il light designer è figura professionale di rilievo nelle scenografie del teatro, della televisione e concerti di massa, ma ancora sconosciuta nel settore specifico dei locali di pubblico spettacolo. Considerata l'importanza della collocazione e dell'utilizzo della luce nel determinare il successo di una discoteca, prima o poi dovremo rivalutare anche noi questa figura".

Finora, infatti, nelle discoteche è stata valorizzata soprattutto la figura del disc-jockey e del pierre, come se musica e immagine fossero le uniche componenti che determina il successo di un locale. È stata sempre sottovalutata, invece, la figura del tecnico e questo risulta decisamente paradossale, considerata l'evoluzione tecnologica che negli ultimi anni si è registrata in tutti gli impianti illuminotecnici dei locali di pubblico spettacolo e il gradimento che le luci hanno presso i frequentatori.

Sandro Centinara

Da sempre la passione di Sandro Centinara è la luce: elemento determinante, se utilizzata nel modo giusto, nel successo di qualsiasi locale di pubblico spettacolo.

Con qualificate esperienze alle spalle (ha cominciato, infatti, con il teatro, per poi passare ai concerti e infine ai locali da ballo), la ferma convinzione che in discoteca gli effetti "fissi" rischiano spesso di apparire uguali e quindi statici mentre è proprio la luce che dovrebbe creare movimento, suggestione e spettacolo, nel nuovo ruolo di "freelance" Sandro Centinara indende perfezionare quella sua antica passione di light designer, di creativo delle luci. Esperienza, la sua, preziosa per molti imprenditori che spesso investono ingenti capitali nella tecnologia illuminotecnica locale, ma non sempre in un ottimale rapporto investimento-resa qualitativa.

"Ora che per diverse ragioni non sono più vincolato a un certo proiettore o ad un certo effetto luce, intendo propormi sul mercato come consulente per soluzioni illuminotecniche, come designer di formule destinate a valorizzare non tanto la luce nell'ambiente, quanto invece l'ambiente nella luce", puntualizza Centinara.

"Mi spiego, non è tanto questione dì interpretare l'effettistica della discoteca installando un certo numero di scanner piuttosto che di strobo, ma definire una sorta di architettura studiata della luce per quel certo ambiente".

Questa filosofia, destinata a rendere merito alla figura del light designer, in realtà Sandro Centinara l'ha già messa in pratica negli ultimi tempi creando e realizzando soluzioni a tutt'oggi prestigiose. Al Vertigo di Bologna, per esempio, ha inventato un pantografo mobile attrezzato con spot, proiettori ed effetti luce che, calando dall'alto sulla pita, "riempiva" l'eccessiva volumetria verticale del soffitto.

Al Faruk di Marina di Pietrasanta invece, ha saputo esaltare gli ambienti studiati dall'architetto Tiziarx Lera e gli affreschi di Boterò, al Cielo di Livigno ha eseguito un restyling illuminotecnico di altissimo livello.

Al Paradiso di Rimini, una delle più recenti e significative realizzazioni, ha incassato la parte superiore degli effetti luminosi nel controsoffitto e ha saputo dosare ombre e chiaroscuri anche negli altri ambienti del locale, trasformando il Paradiso di Rimini in tanti locali diversi ma allo stesso tempo omogenei. Un piccolo grande capolavoro di architettura della luce firmato Sandro Centinara.