Una discoteca dentro una montagna

C'era una cava a Serravalle Sesia vicino al fiume omonimo. E c'erano la montagna, la valle e una piccola costruzione lontana dal paese, forse la casa del guardiano. Dalla montagna, a cui l'uomo sottraeva sassi e rocce, zampillavano sorgenti naturali che con un gran balzo rompevano il silenzio. Da allora, era il 1800, molte cose sono cambiate, ma la cava è sempre lì. Da molti anni ormai non vi si estrae più nulla, o meglio non siesta e più la pietra: quello che siesta e oggi è musica, ballo e gioia come in una festa continua. Non è una favola né tantomeno un sogno, ma una realtà di nome Le Cave, un locale che ha qualcosa in più di una discoteca.

Parlare delle Cave è semplice, dal momento che il locale da circa vent’anni non ha mai subito cali di pubblico o insuccessi. In questa zona del Piemonte all'inizio della Val Sesia Le Cave sono una istituzione, sulle piste del locale hanno ballato i padri negli anni '70, e ora ci ballano i figli. Artefice di questo successo non stop è Silvio Usellini, un brillante cinquantenne, con una grande passione per l'antiquariato divisa tra famiglia e lavoro. Il locale è in continua trasformazione: al vecchio casolare che ospitava i minatori si sono aggiunti una serie di ambienti che hanno portato la sua superficie a 4.000 mq. La proprietà in cui Le Cave sono inserite ha un suggestivo giardino di 5.000 mq organizzato con aiuole, fontane e giochi d'acqua (alcuni in naturale) che nei mesi estivi sono lo scenario ideale di tante impareggiabili serate.

Tre piste da ballo, con ritmi musicali differenti, collegate tra loro in un simpatico labirinto, un pianobar con musica live e serate karaoke e tante zone conversazione piccole e raccolte in diversi punti del locale, e, prossimamente, un ristorante dotato di sala per meeting, conferenze e matrimoni. Afferma Usellini: "Nella prossima primavera offriremo ai nostri ospiti anche questo servizio. L'esigenza di un ristorante negli ultimi tempi era diventata primaria. Sempre più spesso la clientela ci richiede una serie di proposte che esulano dal ballo e non sempre ci si può affidare a un servizio di catering". Mentre parliamo con Silvio Usellini il locale è in pieno fermento per la preparazione della serata in cui sarà ospite una cantante famosa. Lui, con aria bonaria e voce tonante, si aggira per le sale, accompagnato dal figlio Andrea, comproprietario con il padre delle Cave; e parla con i suoi collaboratori, discute dei minimi particolari con tutti: bisogna sistemare i bicchieri, spostare quei fiori, pulire quel vetro. "Chiedo molto alle persone che lavorano per me afferma Usellini -La prima regola, quella che io mi impongo in prima persona, è la serietà e l'amore che si deve avere per il proprio lavoro: il successo si ottiene solo quando tutti noi che lavoriamo alle Cave svolgiamo bene il nostro compito" . Filosofia un po' militaresca, se si pensa al luogo dove viene applicata, ma, visti i risultati, forse questa è la linea migliore per far crescere un locale. "Venga che le mostro il nostro ultimo nato dice Usellini con un sorriso orgoglioso Abbiamo lavorato per un po' di mesi insieme a Marco Lucchi dello studio Tausani Ferrini & Lucchi di Riccione e con Franco Tosi della Coemar Rimini, un mago con le luci" . L'ultimo nato è un ambiente solare dominato dai toni gialli mitigati dal bianco dei soffitti e dei divani. " Ho avuto un'ottima intesa con l'architetto Lucchi, che è riuscito a tradurre le mie idee in realtà, mi ha consegnato quello che io desideravo sottolinea Silvio Usellini Ricordo che quando il progetto era ancora tutto in testa, mi ritrovavo a parlare con mio figlio e con Lucchidi quello che intendevo realizzare, Andrea raccontava delle sue esperienze statunitensi, io dei miei ricordi, invariabilmente Lucchi ci ascoltava assecondandoci. Alla fine chiedevo: allora, architetto, qualche anticipazione... Ma, ahimè, le risposte erano sempre vaghe. Mi sentivo come un padre fuori da una sala parto... e poi, beh, i risultati può vederli lei stesso".

Nel rispetto della tradizione del luogo in cui il locale è ospitato, nel rifacimento di questa ala sono stati utilizzati solo materiali naturali: pavimenti e superfici sono rivestiti in cotto spagnolo, sasso, pietra e legno. I vari elementi che compongono la sala sono tutti collegati tra loro da un invisibile filo conduttore, e questo non vale solo per l'imponente banco bar con il frontale in pietra, o per i supporti che ospitano le sedute (realizzati dall'Afa Arredamenti di S. Giovanni in Marignano, Forlì), ma anche per elementi estranei come la cabina del DJ, una struttura neutra dalla linea sobria e dal colore nero che spezza l'ipotetico filo senza però intaccare l'armonia dell'ambiente. Un aspetto molto interessante delle Cave è lo studio delle luci e dell'audio, in parte curato da Tosi della Coemar Rimini. Per ottenere gli effetti desiderati (il discorso vale anche per il giardino), sono stati impiegati apparecchiature ed effetti teatrali che creano un'atmosfera dai risvolti "magici". La vecchia cava è sempre lì, in Val Sesia, ai piedi della montagna, i suoni però non sono più scanditi dagli scalpelli , ma da fascinose note musicali. E chissà questo imprenditore cos'altro ancora estrarrà dalle sue spettacolari Cave...