L'ingresso dà la sensazione di trovarsi nella hall di un grande albergo o nella reception di una multinazionale. Statue stupende, piante esotiche e una fontana d'acqua rivestita in marmo dominano questo primo spazio concepito proprio per permettere una confortevole attesa alle tante persone che tutti i fine settimana affollano la biglietteria di questa discoteca, da quasi vent'anni tra le più prestigiose d'Italia.
Il Jambo di Cameri (Novara) rappresenta da sempre un ideale punto d'incontro non solo per gli appassionati della disco-music ma anche per coloro che amano il liscio che non sia solo quello tradizionale e folcloristico.
Una clientela quindi eterogenea che si divide e si unisce allo stesso tempo nelle due sale di questa discoteca che d'estate dispone anche di uno spazio all'aperto.
"Jambo non è la versione italianizzata del famoso modello d'aereo", spiega Giordano Rossato, titolare insieme al socio Elio Diani del locale, "nel dialetto keniota swhaili significa benvenuto. Il benvenuto con il quale salutiamo sempre lo nostra affezionata clientela proveniente da tutto il Piemonte e la Lombardia".
La professionalità con il Rossato gestisce il proprio locale si nota immediatamente. Laureato in ingegneria elettronica e titolare anche di un'altra attività (l'industria Danael, che produce cosmetici), gestisce da sempre il Jambo con una mentalità manageriale. "La contabilità e la statistica sono computerizzate già dal 1980", spiega, "Il primo programma lo feci tutto da solo e ricordo che i colleghi e gli amici mi davano del matto fino a 6-7 anni fa, quando il computer ha cominciato a entrare prepotentemente nelle discoteche come nelle aziende. Io intanto grazie alla mia pazzia, ebbi sin dall'inizio notevoli vantaggi nella gestione amministrativa e Siae nonché nel marketing, perché potevo anche avere ogni tipo d'informazione sulla mia clientela.
Venerdì, sabato e domenica sono le serate di apertura, che non mancano mai di registrare il tutto esaurito e senza l'ausilio di nessun esterno.
"Il migliore pierre di un locale e il suo proprietario, sostiene Rossato, "ed è per questo che noi non vogliamo affidare l'organizzazione, neanche di serate feriali, alla cura di gruppi più o meno numerosi di pubbliche relazioni, anche perché temo sempre che in un modo o nell'altro si rischia di diventarne schiavi. Tuttavia non nego che qualche volta ho avuto la tentazione di far organizzare qualche one night infrasettimanale. In ogni caso non affiderei mai a dei pierre, anche perchè non ne ho mai avuto la necessità, le serate del venerdì, sabato e domenica che considero sacre".
Rossato ricorda con molto piacere la serata del 15 dicembre scorso, quella del diciottesimo compleanno del Jambo: "Una serata indimenticabile, con una torta di un quintale e mezzo. Ma di indimenticabili ce ne sono state anche altre, come quella del giugno dello scorso anno nella quale, al termine di un concorso durato ben quattro mesi, abbiamo assegnato, mediante estrazione, una Yamaha FZR1000 messa in palio dalla Hico moto di Galliate. Il titolare Luciano Cavicchioli è un caro amico e l'idea venne fuori chiacchierando scherzosamente. È stato un vero successo: più di 100 mila biglietti venduti".
Naturalmente il concorso è stato riproposto anche quest'anno e con un riscontro ancora maggiore: il fortunato vincitore si è portato a casa una splendida Golf Gti completamente accessoriata e dallo sportivissimo colore rosso.
Il Jambo si estende per circa 2000 metri quadrati (1800 la parte inferiore e 200 la superiore), che si raddoppiano con l'apertura della parte estiva. Di recente il locale è stato rinnovato ad opera della Crea International, via Ravegnani 30, 47037 Rimini, tei. 0541/51504: il restyling ha riguardato soprattutto la grande sala, l'ingresso e il banco bar, lungo 20 metri.
La musica è diversificata a seconda delle serate: al venerdì (apertura alle 21,30 e chiusura all'1,30) la parte inferiore è riservata al liscio, mentre al sabato (chiusura alle 2,30) la disco-music invade interamente le sale. Serata elegante con musica tradizionale italiana è invece la domenica. In ogni caso la parte superiore rimane sempre riservata alla disco-music.
"Il nostro genere musicale è quello tradizionale della musica da discoteca", spiega Rossato, che di musica se ne intende avendo cantato e suonato come tastierista dal 1955 al 1970 con il suo noto gruppo Dano e i Longobardi. "La house music e l'heavy metal sono per me solo rumore e quindi bandite dal mio locale. Non piace neppure ai nostri disc-jockey, che hanno perfettamente capito la situazione, adeguandosi senza forzature alle nostre preferenze".
Una discoteca gestita con mentalità manageriale da un ingegnere elettronico che non ama affidarsi ai pierre
I disc-jockey sono quattro e di differenti età: dall'entusiasmo di Luca, 18 anni, alla ponderatezza di Franco Rossi, 27 anni, il più anziano del gruppo, che da dieci anni dirige la consolle del Jambo, passando attraverso la simpatia e la creatività di Dado e di Roberto Brambilla. Tra il personale (19 in tutto compresa le gestione) spiccano le professionalità di Giuseppe e Michele, barman di ottimo livello "che preparano cocktail e long-drink sempre al momento", tiene a precisare Rossato.
Sulla chiusura anticipata delle discoteche Rossato va un pò contro- corrente dichiarandosi "favorevole purché vengano chiusi contemporaneamente anche tutti gli altri locali notturni, fatta eccezione per ì night club che hanno una vita e una clientela a parte. È una questione di mentalità. Con la chiusura anticipata i giovani si riabitueranno a uscire prima alla sera e a non rientrare più a casa all'alba, esattamente come avveniva fino a dieci anni fa circa. Ma non è solo questo: molti credono che la discoteca sia il luogc dove i ragazzi vanno per potersi ubriacare.
Queste persone sono probabilmente poco informate. I prezzi delle consumazioni nelle discoteche sono in media molto elevati e non permettono le cosiddette sbronze, che sì rimediano invece fuori, nei pub o a casa".
La selezione all'ingresso del Jambo è fatta dagli stessi proprietari seguendo i semplici criteri di un abbigliamento decoroso e di un comportamento educato nella discoteca. "Siamo credo tra i pochi a non avere bisogno dei buttafuori", dice Rossato. Come dire che l'educazione è tra i principi che regolano la gestione del locale novarese. "Da noi gli ubriachi non entrano e la nostra clientela consuma per lo più long- drink, bibite e birra. Pochissimi i superalcolici".
E per chi dovesse bere qualche bicchierino e volesse verificare il proprio tasso alcolico prima dì mettersi al volante c'è l'Etilotest, il semplice e prezioso apparecchio che ha anticipato l'Etilometro che, secondo la promessa del governo, dovrebbe entrare in funzione in questi giorni sulle strade italiane.
Per l'industria del divertimento quello del Jumbo è indubbiamente i un esempio da seguire.