Raul Casadei

Raul Casadei con la brava e bella cantante della sua "Orchestra Italiana".

Quando si deve affrontare l'argomento del ballo liscio come fenomeno musicale e sociale, la prima persona che la gente identifica con questo genere di musica e Raul Casadei. Lo abbiamo incontrato nella sua villa rifugio, in un attimo di pausa fra una partecipazione televisiva e la produzione del suo ultimo disco "Buone Notizie".

Signor Casadei, ci puo raccontare brevemente il suo personaggio artistico?

"L'orchestra Casadei nasce ad opera di mio zio Secondo Casadei, inventore di questo genere musicale, 62 anni fa. Io ho iniziato negli anni '60 la mia avventura musicale, che mi ha portato al grande successo dei primi anni '70, successo che ha coinciso e forse determinato il boom del liscio a livello nazionale. Tutto nacque dalla canzone "Ciao mare". In quel periodo tutto era molto spettacolare: ricordo che riempivamo il Palasport di Genova, un impresa riuscita solo ai mitici Beatles, e che tutte le maggiori riviste italiane, interessandosi a noi, scoprirono questo fenomeno musicale, fino ad allora relegato a livello regionale, come fatto di costume. Pensi che come orchestra riuscivamo a vendere 300.000 copie di un L.P., quando le maggiori vendite a livello di musica leggera erano date dai 45 giri... Va anche detto che questo successo lo preparai attraverso serate in Romagna sulle note della celebre "Romagna mia", dopo di che vennero appunto "Ciao mare", "Simpatica", "La Mazurka di periferia", "La mia gente”. L'orchestra Casadei ha prodotto in totale circa 2.000 canzoni".

Di quel periodo quali mutamenti visibili ricorda?

"In proposito esiste una testimonianza storica. II boom del liscio in Italia ha coinciso con il boom dei locali da ballo e in quel periodo sono state concepite e realizzate le maxidiscoteche. Una volta i locali da ballo erano di piccole dimensioni e si ballava solo il sabato sera; di pari passo con il fenomeno delle orchestre i gestori hanno iniziato a programmare 4-5 serate alla settimana. È stata appunto la forte domanda che ha fatto sorgere le maxidiscoteche".

Il ballo liscio cosa rappresentava prima del boom? E perche si definisce ''ballo liscio"?

"Prima degli anni '70 il ballo liscio era un fenomeno legato a un elite di amatori, poi, grazie al nostro lavoro, si è trasformato in un fenomeno sociale e di cultura. Riguardo al termine "liscio" come aggettivo, esso è nato con me e mi è stato attribuito da una rivista che, seguendo il mio repertorio musicale e le mie serate nella zona di Milano, ha visto un certo riferimento ad un ballo locale detto "liscio ambrosiano", da cui Raul Casadei re del liscio. Il fatto è che questo termine non esisteva nella mia mentalità e neanche in quella di mio zio Secondo, che è morto senza aver mai pronunciato la parola "liscio", che per lui non esisteva proprio. Per identificare la sua musica o quella romagnola, il termine era "Folklore", anzi i romagnoli la definivano "l'antèig", che in italiano vuol dire "l'antico"".

Raul Casadei orchestra italiana

Raul Casadei e la sua "Orchestra Italiana" brindano dopo una delle tante serate di successo. Nella pagina a fianco, la band al completo: da sinistra, dal basso in alto, Mauro Ferrara, Moreno Pier, Loris Bresciani, Giuliana di Rimini, Enzo "Dasmara", Robertino, Sauro "La Grinta", Cesare, Fiorenzo Tassinari e Walter Griannarelli.

Negli anni '90 come si muove l'orchestra Casadei?

"Al giorno d'oggi la serata di liscio musicalmente offre di tutto, da "Romagna mia" alle canzoni di Gino Paoli, fino al revival degli anni '60. In base a queste trasformazioni ho ribattezzato l'Orchestra Casadei "Orchestra Italiana", perché ormai il liscio tradizionale mi sta e sta stretto un po' a tutti. Come musicista e compositore definito "Il re del liscio" ho sempre avuto delle evoluzioni creative, che mi hanno portato negli anni '80 a proporre la "Musica Solare" e oggi una nuova formula con l'orchestra che è appunto una musica italiana. Io cerco di superare i concetti di nostalgia e revival che sono in auge in questo momento".

Nell'immediato, qual e il suo obiettivo?

"Sono alia ricerca di un Soul tipicamente italiano. Credo di rappresentare, e bene, una natura musicale autenticamente popolare. Vado verso delle sonorità mediterranee, ma non etniche, utilizzando "suoni veri" di chitarre, flauti, violini; una musica mediterranea anche per quel che riguarda la ricerca di certi ritmi. In fondo lavoro per dare una spinta evolutiva al patrimonio musicale popolare".

Pud tornare un secondo boom del liscio?

"Il liscio puo tornare in auge come fenomeno musicale autosufficiente se noi musicisti di questo genere popolare riusciremo a farci accettare dalle nuove generazioni e dal mercato. Le nuove generazioni che hanno decretato il successo della musica italiana non ci devono più vedere in una dimensione che rimanda ad un genere musicale datato e che fa loro immaginare la solita orchestra di otto vecchi col clarino che ripetono vecchi stereotipi. Bisogna colmare questo distacco generazionale. Io credo di essere il piu sacrificato tra le orchestre e i musicisti che lavorano nell'ambito del liscio. Avrei potuto sfruttare la mia immagine e avrei continuato a guadagnare: invece sono dieci anni che non calco i palcoscenici, che ho lasciato il campo ad altre orchestre per dedicarmi ad una ricerca musicale. La scelta mi ha però consentito di mantenere l'orchestra con il mio nome e con essa porto avanti il mio discorso musicale. Il repertorio è stato rinfrescato, cosi come lo spettacolo che si produce sul palco. Ci siamo resi attuali pur conservando una certa tradizione, per cui anno dopo anno, sera dopo sera, la gente in tutta Italia continua a divertirsi con noi".

Orchestra Italiana liscio

Signor Casadei, tornando alia sua storia, qual è la canzone che ha coinciso col suo successo? E nel corso degli anni?

"La canzone, come ho già detto, e stata "Ciao mare", seguita da "Simpatia", a parte "Romagna mia" che e un fenomeno a sé stante, e poi tante altre a cui sono molto legato. Negli ultimi anni abbiamo lanciato anche "Simpatici Italiani", "Rimini, Rimini", che e stata la sigla della trasmissione "Stasera mi butto". Comunque, le mie canzoni saranno sempre a dimensione popolare, espresse però con sonorita piu attuali, che possono piacere ad un pubblico più eterogeneo, anche al ragazzo di 20 anni. Il mondo del liscio deve entrare in nuove dimensioni, magari anche in discoteca. Il limite nelle discoteche è nei suoni, negli strumenti, nella mancanza di coraggio di fare nuove proposte. Basti pensare ad un fenomeno di moda come la lambada... Questo significa che le nuove proposte offerte in modo moderno hanno un riscontro. È per questo che io sono in trasformazione. Voglio fare un disco nuovo. In "Romagna Capitale" e in "Periferie", brani che ho gia composto, ci sono delle evoluzioni nei testi; il prodotto finale si chiamera "Nuovo Liscio"".