Fiat Lux

Non si hanno notizie della storia di questo discobar di Vigonza, provincia di Padova.

"Un balzo nel futuro: quello corrotto e pieno di frammenti e relitti descritto nei libri di James Ballard. La facciata è futuribile, fortemente postindustriale: colonne di ferro imbullonato si stagliano alte, grandi dinamo invecchiate sprigionano lampi di energia luminosa, strumenti tipici dell'era meccanica misurano movimenti insondabili. AH’interno, lo spazio sfrutta un impianto già esistente articolato su due livelli, collegati tra loro da rampe e scale intersecate. L'effetto è dinamico e di grande impatto. Un complesso banco bar, frutto dell'unione di due parti differenti, caratterizza questo locale: la prima, realizzata con elementi in ferro e tronchi di legno dai forti riferimenti neo-primitivi, alloggia la postazione del d.j.; la seconda, fredda e allegorica, è rivestita di marmi bianchi e calchi in gesso a rosone, posti in serie, per dare un impatto più emozionale. Tutto attorno si aprono angoli caratterizzati da soluzioni intriganti e al contempo inquietanti. Sui muri e sul pavimento corrono libere le parole della filastrocca dedicata alla Vispa Teresa. Le sedute, realizzate su disegno, vanno da divani avvolgenti ad altri a forma di letto che, posti in sequenza, richiamano alla memoria le angoscianti camerate delle caserme militari. Le decorazioni a rombo alle pareti rendono quasi irreale l’atmosfera. Su tutto lo spazio campeggia infine il palco per concerti, ben visibile da ogni parte del locale, a sottolinearne la funzione principale, quella di discobar dedicato principalmente alla musica dal vivo. La tecnologia meccanica e il suo protagonista, il ferro, sono qui usati come inquietante metafora di una civiltà destinata a crescere su se stessa in una sorta dicannibalismo progettuale."