Baia Imperiale

Aperto come Baia degli Angeli nel 1975 da Giancarlo Tirotti, prima discoteca in Italia a rimanere aperta fino alle 6 del mattino suonando musica disco non-stop. Nel 1979 il locale chiuse dopo il ritrovamento di un giovane deceduto per overdose nel parcheggio. Nel 1985 riaprì come Baia Imperiale, con un nuovo arredo fortemente tematizzato da scenografie ispirate alle ville romane. La caratterizzazione del locale ispirò tante altre discoteche. Organizza tutt'ora serate.

"È una discoteca che ormai fa parte dell'immaginario collettivo. Situata a picco sull’Adriatico, dalle sue immense vetrate si possono dominare i cinquanta chilometri di costa più frequentati d’Europa, mentre dall’esterno si abbraccia la vista del locale nel suo complesso. La scenografia è impressionante. Siamo in pieno impero romano, in un’orgia scintillante di marmi bianchi. Sei gigantesche colonne di quindici metri di altezza accompagnano altrettante statue di Cesari, mentre l'immensa scalinata è introdotta da una fontana in travertino. I piani sono tre, ma lo spazio appare continuo poiché è stato eliminato qualunque punto di riferimento centrale. Tre sono le piste, per altrettanti programmi musicali. I visitatori sono così invitati a vagare per l'intero spazio scoprendone via via gli angoli più nascosti, senza dovere sfilare in passerella. Lo stile imperiale pervade l'intero locale in un susseguirsi di metafore. Non si tratta solo di pura scenografia, c’è grande attenzione per le scelte dei materiali abbinati al fine di creare uno stile. Così al marmo si accompagna il ferro, magari brunito, il legno e il cuoio. Non ci sono divani, ma triclini. Una delle piste, circolare, è sovrastata da una monumentale esedra. Nel giardino si apre la cavea di un piccolo teatro. La piscina sul tetto è stata circondata da un porticato che richiama alla memoria le terme romane. La pista sotterranea, oscura, è costruita pensando alle antiche catacombe. Lo stesso privé diventa il Palco dei Cesari, spingendo con ironia il gioco dei rimandi stilistici. In un successivo intervento del 1996 le citazioni assumono toni egizi con geroglifici che raccontano la storia dei due amanti Antonio e Cleopatra. Unica e inimitabile, questa discoteca è diventata uno dei monumenti della Riviera Romagnola, meta di un foltissimo pubblico ma anche di pullman di semplici curiosi ansiosi di farsi fotografare di fronte al suo maestoso ingresso."