Salviamo il Borgogna! Non il vino, che non ne ha bisogno, ma la pinacoteca di Vercelli. Il Comune aveva "tagliato" il suo contributo e il museo rischiava la chiusura. Servivano 50 milioni, neppure tanti a pensarci. Ma bisognava convincere la gente a tirarli fuori di tasca, impresa mai facile. In tanti, invece, hanno risposto all'appello, compresa una discoteca, l'Estasy. Il suo titolare, Giancarlo Barisio, che è anche vice presidente nazionale SILB, l'ha fatto con fantasia, come tutto quello che si fa in discoteca.
Il nome, "Borghy-rap", proprio niente male, magari non l'ha inventato lui, comunque l'ha subito adottato come titolo della gran festa prò pinacoteca dell'Estasy. E nessuno s'è scandalizzato, anzi... D'altro canto, già l'accostamento museo-discoteca è insolito, sa pò di trasgressione. Ma quando l'idea è buona va premiato e qui pure il fine era buono.
Strameritato dunque il sue. cesso. Cioè i soldi raccolti dentro e all'ingresso del locale che aggiunti a quelli raccolti un pò dappertutto hanno consentito a Vercelli di continuare ad avere il suo museo, che magari ora sarà anche più frequentato. E nessuno crediamo si scandalizzerà se vedrà gira- re per le austere sale, nasoall'insù, tipi chiaramente da disco. Gli stessi che proprio all'Estasy hanno scoperto che a Vercelli c'è anche un tempio della cultura chiamato Borgo gna. Del quale hanno potuto vedere e apprezzare alcuni dei quadri più pregevoli riprodotti su grande schermo. E, pensate un pò, si sono persino dimenticati di ballare. È proprio vero, come diceva quel tale, che la cultura va portata fra il popolo. Che se le presa anche in questo caso con gli amministratori della cosa pubblica ("ma perchè non ci pensano loro?"), però alla fine ha tirato fuori il deca o il mille, non conta tanto la cifra quanto l'adesione.
Si diceva delle idee. Mica male quelle tradotte in poster e murales sulle pareti dell'Estasy da Tony Lampadina ( e se fosse il suo vero nome?), un creativo novarese che spesso lavora come scenografo nelle discoteche. " I love Borgogna", "Save Borgogna", a far da cornice a un volto in lacrime su cui si alzava un muro che chiudeva l'entrata della pinacoteca.
E così, come si diceva, il "Borghy-rap" dell'Estasy di Vercelli è stato un successo, persino insperato nelle dimefr sioni, come confessa Barisio. E da oggi, invece di metterla da parte, l'arte verrà messa in di' scoteca. Per salvarla.