Dopo una pausa di riflessione, nei primi giorni di gennaio si sono incontrati nella sede SILB di Milano Giancarlo Barisio, vice presidente nazionale SILB e Patrizio Fava, presidente dell'Associazione Italiana Night Club. Il motivo dell'incontro tra i due
dirigenti delle rispettive associazioni era definire le modalità per il trasferimento della sede sociale A.I.N.C. presso l'ufficio stampa milanese del SILB. Contemporaneamente, da parte dell'A.I.N.C., sono state avanzate alcune richieste relative ad una sinergia operativa tra le due associazioni: a tal fine l'A.l.N.C. si è accordata con il SILB per un incontro da tenersi a breve termine.

II SILB, non pone riserve o particolari problemi al suddetto trasferimento. "La sede di Milano", precisa Barisio, "è a disposizione di tutti gli associati e dunque anche dell'A.I.N.C., che ne potrà usufruire in qualunque momento". Fabio Montanari, rappresentante dell'A.I.N.C. in seno al Direttivo SILB, illustrerà, nell'ambito delle riunioni del SILB, il significato, gli scopi e i dettagli della richiesta.

Tra l'altro, il Direttivo A.I.N.C. e sempre in attesa degli sviluppi dell'incontro con i sindacati di categoria, incontro che, peraltro, non è stato ancora fissato.

SILB e A.I.N.C., rispettivamente nelle persone del vice presidente nazionale Giancarlo Barisio e di Patrizio Fava, presidente dei night club, si sono recentemente incontrati per discutere le modalità legate al trasferimento della sede sociale dell'Associazione Italiana Night Club presso l'ufficio stampa SILB di Milano.

Il presidente e il Direttivo si preoccupano della scarsa partecipazione di una parte degli associati all'attività dell'A.I.N.C.. Se è vero, infatti, che al momento non vi sono particolari problematiche (se non quelle di sempre) che affliggono la categoria, e altrettanto vero che una maggiore partecipazione alle vicende dell'associazione renderebbe quest’ultima ancora più forte e vicina ai suoi iscritti. È per questo, forse, che il Direttivo si chiede talvolta se sia il caso di continuare a perseguire una determinata strada con lo scopo di raggiungere un traguardo valido per tutti, oppure se sia meglio "chiudere bottega" e lasciare che ognuno risolva i problemi da sè. La remora principale che impedisce al Direttivo di "mollare" è il ricordo dei brutti momenti passati nel 1995 con il contratto collettivo di lavoro, poi modificato anche grazie all’intervento dell’A.I.N.C. e dell'agibilità modificata, problema tuttora insoluto ma che attraverso un organo istituzionale come l'associazione può comunque trovare una soluzione adeguata.

Il Direttivo, pertanto, intende proseguire il suo impegno, se non altro per vivere e partecipare attivamente alia risoluzione dei problemi della categoria piuttosto che subire passivamente e poi essere costretti a levate di scudi.

In conclusione, mentre prosegue la marcia per la riorganizzazione dell'A.I.N.C., sia Fava sia il Direttivo sperano che questo momento di stretta operatività con il SILB si completi al più presto e che gli associati siano, finalmente, più vicini e soprattutto più presenti nell'associazione che, quando e stato il momento, non ha lesinato di certo energie per salvaguardare i loro interessi.