Un procedimento penale non revoca la licenza.
"Ai sensi dell'articolo 10 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza 10/6/1931. n.° 773. e illegittimo il provvedimento di sospensione della licenza per il commercio di oggetti preziosi, adottato con riferimento alla pendenza di un procedimento penale per associazione a delinquere per traffico illegale di preziosi, senza che sia stato accertato e valutato l'abuso del titolo da parte della persona autorizzata" (Consiglio di Stato. Sezione IV. 16 novembre 1993. n.° 1007).
COMMENTO - La sentenza, anche se riferita al commercio di preziosi, contiene un principio valido ed applicabile anche al caso della revoca di licenze per intrattenimenti danzanti alle discoteche. Difatti la norma di riferimento è la stessa: l'articolo 10 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza. Il Consiglio di Stato, organo preposto a dirimere questo genere di controversie, ha dunque statuito la non legittimità dei provvedimenti di revoca, adottati sul solo presupposto della pendenza di un procedimento penale a carico del titolare della licenza.
Militi gratis in discoteca soltanto per servizio.
"Costituisce reazione legittima e proporzionata ad atto arbitrario di un pubblico ufficiale la condotta dell'addetto alla biglietteria di una discoteca che resiste - profferendo frasi ingiuriose e usando violenza - al tentativo di un carabiniere (libero dal servizio e in abito civile) di entrare anche con la forza nel locale senza pagare il biglietto in ragione della sola esibizione del tesserino di riconoscimento e omettendo di indicare i motivi istituzionali a fondamento della pretesa; in tal caso. infatti. l'attività del milite e da considerare arbitraria..." (Tribunale Santa Maria Capua Vetere. sentenza del 4 novembre 1991).
COMMENTO - La massima è interessante e consente di ribadire che il libero ingresso nelle discoteche di appartenenti ai Corpi di Polizia e Carabinieri è previsto dalla legge solo se i militi debbono accedere nel locale per ragioni di servizio. In altri casi, il libero ingresso nelle discoteche significa per i militari ricevere un atto di cortesia dal gestore, e non può dunque costituire una pretesa, che sarebbe arbitraria.