Cari colleghi,
una nuova proposta, una nuova splendida notizia, un nuovo modo di portare i giovani e i giovanissimi nelle discoteche: il "Bigia Party". Oltre a essere titolare di discoteca, mestiere che negli ultimi anni è diventato alquanto difficile, sono anche un papà, e nella veste di padre controllo settimanalmente l'agenda scolastica di mia figlia (14 anni). Tra le pagine della "Smemoranda", in bella mostra accanto a molti inviti per serate e pomeriggi di diverse discoteche, ha attirato la mia attenzione e indignazione un invito ad una festa in una discoteca di Milano. Il titolo era "Bigia Party", l'orario della manifestazione andava dalle 9,30 alle 13 di giovedì 25 novembre, erano segnalate le uscite più vicine della Metropolitana e il prezzo era indicato in 15 carte.
L'offerta, chiaramente trasgressiva, era rivolta ai giovanissimi delle scuole superiori e reclamizzata da una miriade di pseudo pr in moltissimi istituti della provincia e della città. Vista la crisi dei nostri locali, vista la grande offerta di divertimento, il ritorno del cinema e il protrarsi dell'orario di arrivo dei nostri clienti, non ci resta che cercare altri veicoli, altre proposte.
Altro che organizzare mostre d'arte, spazi vivibili per la conversazione, o manifestazioni culturali: la panacea e il "Bigia Party"! Quindi, tutti ad organizzare feste mattutine, con cornetti e cappuccini, abbasso la matematica e la storia, tutte cazzate.
Al mattino non bisogna andare a scuola ma in discoteca! Con sole 15 carte, riscaldamento e colazione compresi, tutti a ballare la tecno. Evviva i ragazzi del '93! Dalle Alpi alle Piramidi... tutte le mattine con musica dal vivo e streap.
Ma siamo impazziti? Vogliamo che la nostra immagine già compromessa e vituperata vada a finire del tutto in cacca?
Come gestore sono allibito, ma come padre sono veramente incazzato e non mancherò di chiedere alle autorità preposte al controllo di verificare permessi e agibilità di tutte le "manifestazioni" di questo tipo. Le mente diabolica che ha partorito una simile idea dovrebbe non solo essere interdetta dal gestire un locale di pubblico spettacolo, dovrebbe essere perseguita e condannata vita natural durante a lavare i vetri delle biciclette a un semaforo di Pechino.